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La valle del Foro, compresa tra i colli Capitolino e Palatino, era in origine una valle paludosa ed inospitale occupata da una delle più antiche necropoli dell'abitato fino al 600 a.c., anno in cui venne prosciugata grazie alla costruzione della Cloaca Massima sotto il re etrusco Tarquinio Prisco. Fu poi pavimentata in terra battuta diventando il centro della vita pubblica della Roma antica. Sotto Cesare e Augusto mantenne a lungo le funzioni di luogo di rappresentanza. Il Foro Romano era di forma rettangolare e, tramite la via Sacra, era collegato al Palatino e al Campidoglio: spesso veniva arricchito con la realizzazione di opere.
Il Foro Romano costituisce il più grande complesso di monumenti dell'antica Roma a noi pervenuto. Rimase coperto per secoli sotto uno spesso strato di terreno, per lo più adibito a pascolo, conosciuto come Campo Vaccino. Ma vediamo quali sono i monumenti che costituiscono il Foro Romano percorrendolo in senso antiorario: ci si trova subito sulla Via Sacra dove sfilavano i generali vittoriosi per rendere grazie nel Tempio di Giove sul Campidoglio. A destra la Basilica Emilia, dove si amministrava la giustizia. Proseguendo sulla via Sacra, si incontra la grande Curia Julia, sede del Senato. Poi è la volta del Lapis Niger, la pietra nera dove è morto Romolo.
Oltre la Curia si innalza l'Arco di Settimio Severo. E poi ancora i Rostri, il Tabularium (l'archivio di stato romano), la Basilica Giulia. A est della Basilica si ergono le tre colonne superstiti del Tempio dei Dioscuri e nella parte centrale del Foro il Tempio del Divo Giulio, dedicato a Giulio Cesare.
Per finire, il Tempio di Vesta, la Casa delle Vestali, la Basilica di Massenzio e l'Arco di Tito.